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21 marzo, 2018 / Focus
All’interno di un grande locale, ad esempio un fabbricato industriale, durante le stagioni calde si instaura un microclima difficile da sopportare per le persone che vi operano.
Gli apporti di calore degli impianti di processo, degli impianti di potenza elettrica e delle strutture del fabbricato che, irraggiato dal sole trasmette all’aria interna un’elevata energia termica, provocano una condizione ambientale spesso insopportabile.
Inoltre, durante la notte, quando il locale rimane chiuso, il calore ristagna all’interno dell’ambiente che al mattino si presenta già invivibile.
Le condizioni di disagio causate dalle elevate temperature all’interno di un ambiente industriale provocano agli operatori lo “Stress da calore”, che inizia ad essere effettivo sopra i 27°C causando:
• abbassamento del morale, ritardi ed assenteismo
• riduzione di attenzione alla sicurezza, aumento della percentuale di infortuni
• potenziali danni alla salute
• riduzione della produttività, riduzione della qualità della produzione
È stato dimostrato da varie ricerche che questa condizione lavorativa influenza negativamente la produttività e la qualità della produzione, come indicato per esempio da un rapporto della NASA:
NASA Report CR-1205-1 | |||||||
Temperatura ambiente | 23°C | 26°C | 29°C | 32°C | 35°C | 37°C | 40°C |
Perdita di produttività | 3% | 8% | 18% | 29% | 45% | 62% | 79% |
Perdita di qualità | – | 5% | 40% | 300% | 700% | – | – |
Il clima all’interno di un’ambiente lavorativo produttivo e/o commerciale, deve essere valutato con particolari accorgimenti.
Verifichiamo insieme quali aspetti bisogna prendere in considerazione affinché si ottenga un risultato ottimale.
La prima valutazione da fare è quella di definire la temperatura da tenere all’interno del locale.
Di norma, è bene mantenere una temperatura costante di 22°C nel periodo invernale e di 25°C in quello estivo, sempre considerando la differenza tra temperatura esterna ed interna.
Il grado di umidità, ovviamente, influisce sulla percezione del calore ed è quindi necessario che sia più basso d’estate e più alto d’inverno.
Nelle ore di punta, i carichi termici aumentano, come per esempio in un locale commerciale nelle ore di altissima affluenza possono innalzare un carico termico maggiore, poiché anche le persone vanno considerate! Secondo alcuni studi condotti da esperti in climatizzazione di strutture commerciali, la potenza necessaria è calcolabile in queste proporzioni: 100W per persona e circa 30-40W per ogni metro quadro di superficie illuminata artificialmente, dove la presenza di fonti di calore modificano sensibilmente il calcolo delle proporzioni.
Nel progettare l’impianto di climatizzazione è bene non fermarsi solo alla soluzione più economica, ma scegliere soluzioni che permettano di ammortizzare i costi nel tempo e di risparmiare sui consumi utilizzando marchi di fascia medio-alta, che possano garantire anche l’affidabilità del sistema nel tempo.
Condizionatori a cassetta / Condizionatori canalizzati / Condizionatori a parete penta split / Ventilconvettori / Pompe di calore aria acqua