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D'altronde si tratta di due aspetti della stessa medaglia, in quanto l'aria che circola nelle nostre case ha necessità di essere trattata a causa dei profondi cambiamenti delle strutture degli edifici - ormai sempre più ermetici -, assieme a tutte quelle abitudini moderne che tendono a "inquinare" le abitazioni, come vapori della cucina, profumi o prodotti per l'igiene personale. Si tratta di una serie di fattori che, a lungo andare, tendono a generare odori fastidiosi, un eccessivo carico di umidità e muffe sulle pareti.
In quest'ottica, ecco che gioca un ruolo fondamentale un sistema di ventilazione meccanica controllata, conosciuto anche come VMC ed essenziale per garantire il massimo livello di comfort tanto termico quanto ambientale. Scopriamo allora insieme come funziona il dimensionamento della ventilazione meccanica controllata, per una casa a prova di respiro.
A livello squisitamente tecnico, la ventilazione meccanica controllata può essere descritta come il processo di immissione e/o estrazione d'aria e/o verso un ambiente confinato con lo scopo di controllare i livelli di inquinante, l'umidità o la temperatura.
In relazione a una abitazione, un impianto VMC si dedica al ricambio d'aria continuo, così da fornire costantemente aria pulita. La stessa aria che viene presa dall'esterno per essere filtrata - rimuovendo polvere, pollini e agenti inquinanti - attraverso lo scambiatore di calore. Successivamente, questo sistema distribuisce la nuova aria pulita in tutta la casa tramite canalizzatori, per poi immetterla attraverso delle bocchette dedicate.
Alcune di queste bocchette sono pensate specificatamente per prelevare l'aria dagli ambienti più umidi o che hanno bisogno di far cambiare l’aria perché saturi di CO2 e vapore acqueo standard. Locali come ad esempio bagni, ripostigli, lavanderie o la cucina, in cui si trovano le bocchette di aspirazione/ripresa. Le altre sono le bocchette di mandata, che invece si occupano di immettere l'aria raccolta dall'esterno e filtrarla nelle stanze meno critiche, come un soggiorno o le camere da letto.
Per garantire la massima efficienza di funzionamento, è consigliabile posizionare le riprese verso l'alto, a circa 30 centimetri dal soffitto, e le mandate in basso, più o meno all'altezza delle prese elettriche.
Grazie alla ventilazione meccanica controllata si va a migliorare la qualità dell'aria indoor con il minor spreco di energia possibile, e si impone di conseguenza come il miglior sistema di ventilazione forzata gestito in flussi, temperature e umidità. Non a caso le alte rese sul piano delle performance dei recuperatori di calore contribuiscono a contenere le spese per mantenere l'abitazione riscaldata, fornendo una ventilazione continua e bilanciata a ridotto consumo e con alto recupero energetico - addirittura prossimo al 90%. Il tutto con un'installazione correttamente eseguita.
In Italia, purtroppo, non esiste ancora una legislazione che regolamenta la VMC negli edifici ad uso civile e terziario, tuttavia sono presenti delle normative tecniche di uso comune prese come riferimento dai tecnici per un ottimale dimensionamento della ventilazione meccanica controllata.
Il calcolo che esegue il progettista in questo senso prevede di considerare prima di tutto la superficie dell'edificio, da moltiplicare per 2,7 - ovvero l'altezza media dei soffitti delle abitazioni -, e poi dividere per 2. Con questo procedimento è possibile garantire 0,5 volumi di ricambio/ora, valore di aria entrante considerato ideale.
Fissato il giusto calcolo per il dimensionamento della ventilazione meccanica controllata, analizziamo i vantaggi concreti dell'impianto: