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22 agosto, 2023
9 luglio, 2023
1 settembre, 2022 / Guide
I condizionatori sono ormai alleati insostituibili per affrontare la calura estiva. Nei mesi più caldi dell'anno ci regalano infatti aria fresca e più respirabile, associando anche un'utile funzione di deumidificazione. I modelli dotati di pompa di calore, poi, rappresentano un'alternativa green per il riscaldamento domestico, andando a riscaldare gli ambienti in brevissimo tempo e mantenendo il tepore desiderato.
Affinché il nostro impianto di climatizzazione funzioni a dovere, è però necessario tenere il nostro condizionatore in buono stato impedendo la creazione di sporcizia al suo interno oppure ricaricandolo di gas refrigerante in maniera costante, senza attendere troppo e tenerlo dunque fermo.
Non solo, affinché mantenga alte performance per lungo tempo, è importante anche sapere come si usano i manometri per condizionatori. Si tratta di strumenti che vengono utilizzati per misurare e tenere costantemente sotto controllo i vari livelli di pressione che caratterizzano un sistema di climatizzazione, in particolare quelli del gas refrigerante indispensabile per eseguire lo scambio termico con l'ambiente.
In questa guida, senza utilizzare incomprensibili e poco produttivi termini tecnici, vedremo allora come utilizzare nel modo corretto questi apparecchi assieme agli esperti Climamarket.
Prima ancora di entrare nel vivo della guida, e capire come si usano i manometri per condizionatori, è necessario riconoscerne il valore e la funzione in un sistema di aria condizionata - che sia tradizionale o dotato di pompa di calore, a tecnologia on-off o inverter, o ancora di tipo monosplit o multisplit. Come già detto nella parte introduttiva, i manometri sono degli ottimi strumenti per gestire nel modo migliore i gas refrigeranti che sono contenuti all’interno del nostro condizionatore, essenziali per il suo funzionamento andando ad eseguire lo scambio termico con l'ambiente circostante.
Questi apparecchi impediscono al gas di raggiungere livelli critici, misurando e gestendo scenari di alta e bassa pressione del condizionatore. In molti dei modelli di climatizzatori all'avanguardia disponibili nel catalogo online di Climamarket.it è presente un vero e proprio gruppo manometrico, che lavorando all'unisono garantisce che l'intero sistema di climatizzazione funzioni al meglio e al massimo delle prestazioni, tenendo sotto controllo qualsiasi tipo di pressione. Il gruppo manometrico, di conseguenza, ci permette di conoscere tutti i dati necessari per rilevare anomalie e correre ai ripari, eventualmente lasciando spazio all'intervento di un tecnico di settore.
Fatta questa doverosa premessa, vediamo come dovrebbero essere impiegati questi particolari e fondamentali strumenti, per poi eventualmente aggiungere gas al condizionatore. Le istruzioni sono piuttosto semplici, ed eviteranno di arrecare danni all'impianto. Prima di tutto partiamo dalle basi: dobbiamo verificare che i manometri per condizionatori siano azzerati, altrimenti rileverebbero dei dati del tutti sfalsati; generalmente, per essere azzerati, ci basterà girare la vite apposita e regolarli fino al livello più basso.
A questo punto controlliamo che la temperatura del gas refrigerante presente nell'impianto di climatizzazione sia al livello consigliato, e colleghiamo tutti i tubi del manometro al condizionatore, senza sforzarli troppo. Apriamo le quattro valvole e leggiamo i livelli di pressione rilevati. Controllati i vari parametri, chiudiamo con cura tutte le valvole e aspettiamo che il gruppo manometrico si svuoti. Ora scolleghiamo il gruppo manometrico dal climatizzatore e mettiamoci a ricollegare le valvole a tutto il resto dell’impianto. Infine, ci basterà riaprire le valvole e, nel caso sia necessario, riempire di nuovo il condizionatore con il gas refrigerante.
Ora che sappiamo come si usano i manometri per condizionatori, e come preservare da uno scorretto funzionamento il nostro impianto, concludiamo dedicando un paragrafo al gas refrigerante. La ricarica del gas del condizionatore non va infatti eseguita a cadenza periodica, ma solo quando l'impianto smette di raffrescare o riscaldare l'ambiente adeguatamente. Non a caso, il gas refrigerante non tende a consumarsi, ma potrebberoro verificarsi delle perdite di minore e maggiore entità. In questo caso, la legge richiede un intervento tempestivo, così da evitare danni a noi e all'ambiente.