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Hai dubbi su come scegliere, installare o mantenere in efficienza il tuo impianto termoidraulico? In questa sezione trovi guide pratiche e approfondimenti utili per orientarti nel mondo della climatizzazione e del riscaldamento. Dai bonus fiscali agli incentivi statali, dalle normative alle istruzioni per l’uso, ogni articolo ti accompagna passo dopo passo con consigli chiari, linguaggio semplice e contenuti sempre aggiornati.

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Dichiarazione conformità caldaia: tutto quello che c'è da sapere - Climamarket
18/04/25

Hai appena installato una nuova caldaia o sostituito quella vecchia? Ottimo! Ma c'è un pezzo di carta, un vero e proprio lasciapassare per la sicurezza del tuo impianto, di cui devi assolutamente assicurarti: la dichiarazione di conformità. Magari ne hai sentito parlare come dichiarazione di conformità della caldaia o certificato di conformità della caldaia, ma di cosa si tratta esattamente e perché è così importante? In questo articolo di Climamarket, andremo a spiegare tutto quello che devi sapere su questo documento fondamentale, rispondendo a tutte le tue domande in modo chiaro e diretto. Cos'è la dichiarazione di conformità della caldaia? La dichiarazione di conformità della caldaia è un documento fondamentale che attesta come l’impianto di riscaldamento, in particolare la caldaia, sia stato installato seguendo i parametri di sicurezza e le normative tecniche vigenti. In altre parole, si tratta di una certificazione che garantisce il rispetto delle regole d’arte e delle norme previste dai decreti ministeriali (ad esempio il DM 37/2008). Questo documento non è solo una formalità burocratica: rappresenta la garanzia per il funzionamento sicuro della caldaia e può essere richiesto in diverse situazioni, come nelle nuove installazioni o durante la sostituzione dell’apparecchio. Da quando è obbligatoria la dichiarazione di conformità della caldaia? La dichiarazione di conformità caldaia non è un'invenzione recente. L'obbligo di questo documento è stato introdotto per la prima volta con la Legge n. 46 del 1990, ma è con l'entrata in vigore del Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008 che la normativa è diventata più precisa e stringente. Quindi, se la tua caldaia è stata installata o sostituita dopo il 27 marzo 2008, la dichiarazione di conformità è assolutamente obbligatoria. Questo vale anche per modifiche o ampliamenti significativi a impianti esistenti. Pensa che è richiesta persino per l'installazione di una pompa di calore! Come ottenere la dichiarazione di conformità della caldaia? La dichiarazione di conformità per l'installazione di una pompa di calore o di una semplice caldaia deve essere rilasciata dall'installatore o dalla ditta che ha eseguito i lavori. Al termine dell'installazione e dopo aver verificato che tutto funzioni correttamente, l'installatore della caldaia è tenuto a consegnarti questo documento. La dichiarazione di conformità viene redatta in tre copie: una per te (il committente), una per lo Sportello Unico per l'Edilizia del Comune dove si trova l'impianto, e una terza che può servire per l'attivazione delle utenze, come il gas. Ricorda, è un tuo diritto riceverla, quindi non esitare a richiederla al tecnico! Se per caso hai smarrito la tua dichiarazione conformità caldaia, puoi provare a richiederne una copia alla ditta che ha eseguito i lavori, se ancora esistente. Cosa fare se manca la dichiarazione di conformità della caldaia? E se la caldaia non ha il certificato di conformità? Non disperare! Se l'impianto è stato realizzato prima del 2008 e non hai la dichiarazione di conformità, puoi ricorrere alla dichiarazione di rispondenza (DiRi). Questo documento può essere rilasciato da un professionista abilitato (come un ingegnere, un architetto o un perito industriale) che, dopo aver effettuato un sopralluogo e le opportune verifiche, attesta che l'impianto è conforme alle norme di sicurezza vigenti al momento della sua realizzazione. Tieni presente che, a differenza della dichiarazione di conformità che dovrebbe essere gratuita, per la dichiarazione di rispondenza dovrai sostenere un costo per la prestazione del professionista. Se invece l'impianto è successivo al 2008, la situazione è un po' più complessa e potrebbe essere necessario un intervento di un tecnico per adeguare l'impianto alle normative attuali e ottenere la dichiarazione di conformità. Quanto costa una dichiarazione di conformità caldaia? La bella notizia è che, in genere, il costo della dichiarazione di conformità dovrebbe essere incluso nel prezzo dell'installazione o della sostituzione della caldaia. È un obbligo dell'installatore rilasciarla senza costi aggiuntivi. Tuttavia, se hai bisogno di una dichiarazione di conformità in un secondo momento, magari perché l'hai smarrita o perché hai fatto eseguire dei lavori da un tecnico non abilitato, dovrai rivolgerti a un professionista abilitato, e in questo caso potrebbe esserci un costo da sostenere.  Quando non è obbligatoria la dichiarazione di conformità? Esiste un caso in cui la dichiarazione di conformità non è obbligatoria: per la manutenzione ordinaria della caldaia. Ad esempio, la pulizia annuale o il controllo dei fumi non richiedono il rilascio di una nuova dichiarazione di conformità, a meno che non siano stati eseguiti interventi di manutenzione straordinaria, modifiche o ampliamenti dell'impianto. Cosa deve rilasciare l'installatore della caldaia? Oltre alla dichiarazione di conformità, l'installatore della caldaia deve rilasciarti anche altri documenti importanti. Tra questi, il libretto di impianto (o libretto di climatizzazione), che contiene tutte le informazioni relative alla tua caldaia, alle sue caratteristiche tecniche, alle istruzioni per l'uso e la manutenzione, e dove verranno annotati tutti gli interventi futuri. Alcuni installatori potrebbero anche fornirti il foglio di smaltimento della vecchia caldaia, se è stata sostituita. Assicurati sempre di ricevere tutta la documentazione completa al termine dei lavori.

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Scheda tecnica del condizionatore: la guida completa - Climamarket
14/04/25

Hai appena comprato un condizionatore nuovo di zecca e ti stai chiedendo quali siano tutte quelle sigle e numeri sul manuale? Oppure hai un vecchio apparecchio e vorresti capirne di più sul suo funzionamento o su cosa aspettarti in termini di consumi e prestazioni? In entrambi i casi, la risposta è una sola: devi familiarizzare con la scheda tecnica del condizionatore. Pensala come la carta d'identità del tuo apparecchio: contiene tutte le informazioni vitali che ti dicono cosa può fare, quanto consuma, quanto spazio occupa e persino quanto rumore fa! Capire la scheda tecnica è fondamentale non solo per fare un acquisto informato (e capire se il prezzo del condizionatore che stai pagando è giustificato dalle sue caratteristiche), ma anche per installarlo correttamente e gestirlo al meglio nel tempo. Non è un documento per soli tecnici, anzi! Leggerla ti aiuterà a sfruttare al massimo il tuo investimento. In questa guida completa di Climamarket andremo quindi a spiegare dove trovare la scheda tecnica del condizionatore, come leggerla correttamente e quali dati sono fondamentali per scegliere il modello giusto. Dove si trova la scheda tecnica del condizionatore? La buona notizia è che trovare la scheda tecnica del condizionatore è piuttosto intuitivo. Se hai appena comprato l'unità, la troverai quasi sicuramente all'interno della scatola, allegata al manuale d'uso e installazione. E se il condizionatore è già installato e il manuale sembra svanito nel nulla? Niente paura! Spesso, le informazioni tecniche essenziali sono riportate direttamente su un'etichetta o una targhetta applicata sull'unità stessa. Controlla bene sia sull'unità interna (quella che sta in casa, solitamente sul fianco o sotto il pannello frontale) che sull'unità esterna (quella con il motore, dove la targhetta è spesso ben visibile). Se non trovi l'etichetta o è illeggibile, la soluzione successiva è cercare online. Il sito web del produttore è la risorsa migliore: inserendo il modello esatto del tuo condizionatore (che trovi sempre sull'etichetta), potrai quasi certamente scaricare il manuale completo e la relativa scheda tecnica in formato digitale. Allo stesso modo, se hai acquistato il tuo condizionatore da Climamarket, trovi la sua scheda tecnica direttamente in catalogo, selezionando il modello che ti interessa. Come si legge la scheda tecnica di un condizionatore? Ora entriamo nel vivo: decifrare tutti quei numeri e simboli. La scheda tecnica di un condizionatore è infatti ricca di parametri tecnici che descrivono le prestazioni e le caratteristiche dell'apparecchio. Comprendere il significato di questi parametri è essenziale per valutare se un determinato modello è adatto alle proprie esigenze. Concentriamoci su quelli più importanti, tenendo a mente che, oltre a questi, la scheda tecnica può riportare informazioni sul tipo di refrigerante utilizzato (oggi prevalentemente R32, più ecologico), i limiti di temperatura esterna per il funzionamento, le funzioni speciali (deumidificazione, Wi-Fi, filtri particolari) e i dati elettrici (tensione, frequenza). Dimensioni del condizionatore Le dimensioni di un condizionatore sono solitamente specificate sia per l'unità interna (lo split) che per l'unità esterna. Queste misure, espresse in centimetri (larghezza, altezza, profondità), sono cruciali per assicurarsi che l'unità interna si adatti allo spazio disponibile sulla parete o a soffitto, e che l'unità esterna possa essere collocata in modo appropriato all'esterno dell'abitazione, rispettando eventuali vincoli di spazio o normative condominiali. Inoltre, la scheda tecnica riporta spesso il peso delle unità, un'informazione importante per verificare che la parete o la struttura di supporto siano in grado di sostenere il peso dell'apparecchio in sicurezza. Le dimensioni non riguardano solamente l'ingombro fisico, ma influenzano anche l'estetica e l'integrazione del condizionatore con l'arredamento e l'ambiente domestico. Potenza di raffreddamento/riscaldamento Questo è il dato che ti dice quanto "forte" è il condizionatore. Viene espresso in BTU/h (British Thermal Units per hour) o in kW (Kilowatt). Indica quanta energia termica l'apparecchio può rimuovere (in raffreddamento) o aggiungere (in riscaldamento) all'ambiente in un'ora. Scegliere la potenza giusta in base alle dimensioni della stanza è vitale per l'efficienza e il comfort. Un condizionatore sottodimensionato non raffredderà abbastanza; uno sovradimensionato, invece, consumerà inutilmente e creerà sbalzi di temperatura. Consumo energetico Il consumo energetico di un condizionatore è un parametro fondamentale da valutare, in quanto ha un impatto diretto sui costi in bolletta. Nella scheda tecnica, questo valore è spesso espresso in kW per indicare la potenza assorbita dall'apparecchio durante il funzionamento, e in kilowattora (kWh) all'anno per fornire una stima del consumo annuale. Un valore di consumo energetico inferiore è indice di una maggiore efficienza dell'apparecchio e si traduce in minori costi di gestione nel tempo. È importante notare che il consumo energetico annuo riportato sulla scheda tecnica è generalmente una stima basata su un utilizzo medio standardizzato. Il consumo effettivo può variare in base alle abitudini di utilizzo individuali, alla frequenza di accensione e spegnimento del condizionatore, alle impostazioni di temperatura utilizzate e alle condizioni climatiche esterne. Efficienza energetica L'efficienza energetica di un condizionatore è indicata attraverso una classe energetica, che va generalmente da A+++ (la più efficiente) a G (la meno efficiente). Questa classificazione fornisce una misura standardizzata dell'efficienza con cui l'apparecchio utilizza l'energia elettrica per raffreddare o riscaldare l'ambiente, consentendo un facile confronto tra diversi modelli. Le classi energetiche più elevate corrispondono a un minor consumo di energia e, di conseguenza, a minori costi di gestione. Investire in un modello con una classe energetica superiore può comportare un costo iniziale maggiore, ma si traduce in significativi risparmi sulle bollette energetiche durante l'intero ciclo di vita dell'unità. SEER e SCOP Il SEER (Seasonal Energy Efficiency Ratio) e lo SCOP (Seasonal Coefficient of Performance) (link ad articolo SCOP condizionatore) sono due indici che misurano l'efficienza energetica stagionale di un condizionatore. Il SEER si riferisce all'efficienza in modalità raffreddamento durante l'intera stagione estiva, mentre lo SCOP indica l'efficienza in modalità riscaldamento durante la stagione invernale. Valori di SEER e SCOP più elevati indicano una maggiore efficienza energetica dell'apparecchio. Questi indici forniscono una valutazione più realistica delle prestazioni energetiche rispetto ai valori di EER (Energy Efficiency Ratio) e COP (Coefficient of Performance), in quanto tengono conto delle variazioni della temperatura esterna che si verificano nel corso dell'anno. Rumore del condizionatore Il livello di rumore prodotto da un condizionatore è un altro aspetto importante da considerare, soprattutto se l'apparecchio deve essere installato in camere da letto o in zone giorno dove il silenzio è apprezzato. La scheda tecnica riporta il livello di rumorosità, misurato in decibel (dB), sia per l'unità interna che per quella esterna. Valori di dB inferiori indicano un funzionamento più silenzioso. È bene verificare se la scheda tecnica specifica i livelli di rumore a diverse velocità di ventilazione o in diverse modalità di funzionamento, in quanto il rumore percepito può variare in base a queste impostazioni. Spesso esiste un compromesso tra la potenza di raffreddamento o riscaldamento e i livelli di rumore: le unità più potenti potrebbero generare un rumore maggiore. Di conseguenza, dovrai bilanciare la tua necessità di un efficace controllo climatico con la tua tolleranza al rumore, tenendo conto della stanza specifica in cui verrà installata l'unità. Valori di rumore inferiori a 20-25 dB per l'unità interna sono generalmente considerati ottimi per ambienti come le camere da letto. Cosa succede se non ho il libretto del condizionatore? Come accennato prima, non avere il libretto cartaceo non è la fine del mondo. La prima cosa da fare è cercare il modello esatto del tuo condizionatore sull'etichetta dell'unità (interna o esterna). Una volta che hai il modello, vai sul sito del produttore o direttamente nell'eShop di Climamarket. Inserisci il modello e dovresti trovare il manuale completo e la scheda tecnica del condizionatore da salvare sul tuo computer o telefono. Se il produttore non esiste più o non trovi il modello, puoi provare a cercare online usando il modello come chiave di ricerca, magari aggiungendo "manuale" o "scheda tecnica". Potresti trovare forum di appassionati o siti che archiviano vecchi manuali. Se proprio non riesci a recuperare la documentazione specifica, puoi comunque trovare informazioni generali sui parametri che abbiamo descritto (SEER/SCOP medi per classe energetica, livelli di rumore tipici, ecc.) che ti daranno un'idea approssimativa, ma non avrai i dati precisi del tuo apparecchio. In casi estremi, potresti dover contattare un tecnico qualificato per farti aiutare a identificare l'apparecchio e le sue caratteristiche principali. Cosa deve rilasciare il tecnico che installa un condizionatore? Quando un tecnico professionista installa il tuo nuovo condizionatore, non si limita a montare le unità e collegarle. Deve rilasciarti una serie di documenti fondamentali che attestano la corretta installazione e la conformità alle normative. Non si tratta solo di burocrazia, ma di garanzia per te e di sicurezza. Ecco i documenti principali che il tecnico deve lasciarti: Dichiarazione di conformità (DICO): questo è un documento cruciale. Attesta che l'impianto è stato realizzato a regola d'arte, rispettando le normative vigenti in materia di sicurezza e installazione (legge 37/08 ex 46/90). Deve riportare i dati dell'installatore, dell'impianto installato e i materiali utilizzati. Libretto di impianto: dal 2014, anche per gli impianti di climatizzazione (quindi i condizionatori) è obbligatorio il Libretto di impianto. Questo documento raccoglie la storia dell'impianto, dalla prima installazione ai successivi interventi di manutenzione e controllo efficienza energetica. Il tecnico deve compilarlo e consegnartelo. Certificato di garanzia: questo è il documento che attesta la garanzia del prodotto da parte del produttore e, a volte, anche sulla manodopera da parte dell'installatore. Conservalo con cura insieme alla fattura d'acquisto. Dichiarazione F-Gas (se necessaria): per impianti con una certa quantità di gas refrigerante (F-Gas), il tecnico deve rilasciare una dichiarazione specifica che attesta la corretta gestione del gas (installazione, controllo perdite, ecc.) da parte di personale certificato. Questo è un aspetto importante per la tutela ambientale e il rispetto delle normative europee. Assicurati di ricevere e conservare tutti questi documenti. Sono la prova che l'installazione è stata eseguita correttamente e ti tutelano in caso di problemi o per future manutenzioni. Di fatto, la scheda tecnica di un condizionatore è uno strumento potente che ti mette in mano le informazioni necessarie per capire davvero il tuo apparecchio. Prenditi un po' di tempo per esaminarla: ti aiuterà a fare scelte più consapevoli, a gestire meglio i consumi (legati anche al prezzo del condizionatore nel lungo termine) e a garantire una vita lunga ed efficiente al tuo climatizzatore.

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EER condizionatore: tutto quello che c'è da sapere - Climamarket
11/04/25

Ammettiamolo, con le estati sempre più torride, il climatizzatore è diventato un vero e proprio alleato contro l'afa grazie alle sue tante e utili funzioni. Ma chi non ha mai avuto un sussulto guardando la bolletta della luce dopo qualche settimana di utilizzo intensivo? Ecco perché oggi andremo a parlare di un "amico" che ti aiuterà a scegliere il modello giusto, quello che ti farà dormire sonni freschi senza prosciugarti il portafoglio: l'EER del condizionatore. L'EER misura il rapporto tra la capacità di raffreddamento fornita (spesso espressa in BTU/h o kW) e la potenza elettrica consumata (espressa in watt o kW). Un condizionatore con un alto valore EER utilizza meno energia per produrre una data quantità di raffreddamento, garantendo quindi un funzionamento più economico ed ecologico. Con l’avanzare delle normative sull’ecosostenibilità, comprendere il calcolo dell'EER del condizionatore diventa essenziale sia per i consumatori che per i professionisti del settore. In questo articolo di Climamarket, andremo quindi ad approfondire l'argomento, fornendo le principali formule di calcolo e una stima dei parametri ideali per un comfort sostenibile. Cosa significa il valore EER? Partiamo dalle basi. EER è un acronimo che sta per Energy Efficiency Ratio, ovvero Rapporto di Efficienza Energetica. In parole semplici, l'EER ti dice quanto è bravo un condizionatore a raffreddare l'ambiente rispetto a quanta energia elettrica consuma per farlo. La capacità di raffreddamento indica la quantità di calore che l'apparecchio è in grado di sottrarre da una stanza in un'ora, misurata tipicamente in British Thermal Units per ora (BTU/h) o in chilowatt (kW). La potenza assorbita, invece, rappresenta l'energia elettrica consumata dal condizionatore per funzionare, espressa in watt (W) o chilowatt (kW). È utile notare che esiste una relazione tra BTU/h e kW: 1 watt approssimativamente equivalente a 3.4 BTU/h. L'EER è un numero adimensionale, ma il suo valore fornisce un'indicazione chiara dell'efficienza dell'apparecchio. Per i consumatori, prestare attenzione all'EER è infatti di cruciale importanza. Scegliere un condizionatore con un EER elevato si traduce in un notevole risparmio sulla bolletta elettrica nel lungo periodo, riducendo i costi complessivi di gestione dell'apparecchio. Inoltre, un consumo energetico inferiore implica una minore pressione sulle reti elettriche e una riduzione dell'impronta di carbonio associata alla produzione di energia. L'EER, o metriche simili come il SEER (Seasonal Energy Efficiency Ratio), sono spesso utilizzati nelle normative governative e negli standard di efficienza energetica per stabilire livelli minimi di prestazione per i condizionatori d'aria, sottolineando ulteriormente la sua rilevanza. Come si calcola l'EER di un climatizzatore? Il calcolo dell'EER avviene in condizioni di prova standardizzate, definite da normative di settore. Queste condizioni includono una temperatura esterna fissa (ad esempio, 35°C), una temperatura interna specifica (ad esempio, 27°C) e un livello di umidità (ad esempio, 50%). Questi parametri standardizzati assicurano che le valutazioni siano comparabili tra diversi produttori e modelli. Un valore di EER più alto, come già sottolineato, significa che il condizionatore è in grado di rimuovere più calore dall'ambiente per ogni unità di energia elettrica che utilizza, rendendolo più efficiente dal punto di vista energetico. La formula di base per calcolare l'EER è la seguente: EER = Capacità di Raffreddamento (in BTU/h) / Potenza Assorbita (in Watt) In alternativa, se la capacità di raffreddamento e la potenza assorbita sono entrambe espresse in chilowatt (kW), la formula diventa: EER = Capacità di Raffreddamento (in kW) / Potenza Assorbita (in kW) Per illustrare meglio il concetto, analizziamo alcuni esempi pratici di calcolo dell'EER per condizionatori di diverse potenze. Esempio 1: condizionatore da 9000 BTU Supponiamo un condizionatore con una capacità di raffreddamento di 9000 BTU/h. Ipotizziamo che la sua potenza assorbita sia di 800 Watt. EER = 9000 BTU/h / 800 Watt = 11.25 Un EER di 11.25 indica una buona efficienza energetica per un'unità da 9000 BTU. Esempio 2: condizionatore da 12000 BTU Consideriamo ora un condizionatore con una capacità di raffreddamento di 12000 BTU/h. Basandoci sulle considerazioni precedenti, un'unità da 12000 BTU potrebbe consumare circa 1050 Watt.  EER = 12000 BTU/h / 1050 Watt ≈ 11.43 Questo esempio in particolare, mostra che anche un condizionatore con una maggiore capacità di raffreddamento può mantenere un buon livello di efficienza energetica. Esempio 3: Condizionatore da 18000 BTU Infine, prendiamo in esame un condizionatore con una capacità di raffreddamento di 18000 BTU/h. Ipotizziamo una potenza assorbita di 1600 Watt. EER = 18000 BTU/h / 1600 Watt = 11.25 Questo esempio evidenzia come una tecnologia efficiente possa fornire valori di EER consistenti anche per condizionatori con diverse capacità di raffreddamento. Quanto deve essere l'EER del condizionatore? Bella domanda! Non esiste un valore "magico" che vada bene per tutti, ma in generale, più l'indice ERR è alto, meglio è. Un condizionatore con un EER pari o superiore a 3.2 è considerato efficiente. Se poi puntiamo a modelli di alta efficienza, possiamo trovare valori che superano anche il 4 o il 5. Chiaramente, un condizionatore con un EER più alto potrebbe costare leggermente di più all'acquisto, ma nel lungo periodo ti farà risparmiare un bel po' sulla bolletta. Pensa a un investimento: spendi un po' di più all'inizio per avere un ritorno economico negli anni successivi grazie ai minori consumi. Dove trovare il valore dell'EER del condizionatore? Il valore dell'EER di un condizionatore è generalmente indicato in modo chiaro sull'etichetta energetica dell'apparecchio. Questa etichetta spesso include un'icona di una ventola blu per indicare le prestazioni di raffreddamento. Oltre all'EER, l'etichetta riporta anche altre informazioni importanti, come la classe di efficienza energetica (da A+++ a G) e il consumo energetico annuo. Il valore dell'EER può essere reperito anche nel manuale del prodotto o nella scheda tecnica fornita dal produttore. Solitamente, è presente nella sezione dedicata alle specifiche tecniche dell'apparecchio. Quando si confrontano diversi modelli di condizionatori, è fondamentale valutare i valori di EER di unità con capacità di raffreddamento simili. È consigliabile scegliere il modello con l'EER più alto che rientra nel proprio budget e soddisfa le proprie esigenze. Qual è la differenza tra EER e COP? Oltre all'EER, un altro importante indice di efficienza per i condizionatori d'aria e le pompe di calore è il COP, acronimo di Coefficient of Performance. Mentre l'EER misura l'efficienza in modalità raffreddamento, il COP valuta l'efficienza dell'apparecchio in modalità riscaldamento. Il COP è definito come il rapporto tra la capacità di riscaldamento (il calore fornito all'ambiente) e la potenza elettrica consumata dall'unità durante il funzionamento in riscaldamento. Una formula molto usata per passare dall’EER al COP è la seguente: COP ≈ EER / 3.41 Questo perché, come precedentemente accennato, 1 kW di potenza frigorifera corrisponde a circa 3.41 BTU/h. Quando si acquista un condizionatore, è consigliabile concentrarsi principalmente sul valore dell'EER se l'uso principale è il raffreddamento. Tuttavia, se l'apparecchio è una pompa di calore utilizzata sia per raffreddare in estate che per riscaldare in inverno, allora è fondamentale valutare sia il valore dell'EER che quello del COP per determinarne l'efficienza energetica complessiva. Scegliere un condizionatore efficiente con l'EER L'EER rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere e confrontare l'efficienza di raffreddamento di diversi modelli di condizionatori d'aria. Scegliere un apparecchio con un EER elevato può portare a una significativa riduzione del consumo energetico e dei costi in bolletta, oltre a contribuire a un minore impatto ambientale. Quando si è alla ricerca di un nuovo condizionatore, è sempre consigliabile verificare il valore dell'EER sull'etichetta energetica e nelle specifiche del prodotto. Confrontare i valori di EER tra modelli con capacità di raffreddamento simili permette di fare una scelta informata. È opportuno considerare le proprie esigenze di raffreddamento, il budget disponibile e il clima della propria regione per determinare il valore di EER più appropriato. In generale, è consigliabile orientarsi verso modelli con un EER di 3.2 o superiore - come i tantissimi disponibili nel catalogo online di Climamarket - per garantire una buona efficienza energetica.

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