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I termocamini rappresentano l'evoluzione del camino classico, capace di unire calore e bellezza di un camino tradizionale a tutte le funzionalità più avanzate dei sistemi di riscaldamento moderni.
Nello specifico, si tratta di un camino la cui fiamma viene isolata dall'ambiente circostante grazie a un vetro temperato in dotazione. Una soluzione, questa, che permette a chi sceglierà di acquistarla e installarla di riscaldare la propria casa sostenendo spese più contenute, e contemporaneamente di rispettare maggiormente l'ambiente. Tutti aspetti che andremo ad esaminare assieme nel dettaglio, per capire com'è fatto un termocamino, come funziona e quali sono i suoi pro e contro peculiari.
A una prima occhiata, un termocamino potrebbe sembrare molto simile a un camino tradizionale. La differenza tra camino e termocamino - o almeno quella più evidente - risiede nella presenza in quest'ultimo di un vetro termico. Questo, genera una camera chiusa, incrementando di fatto la sua efficienza termica, ed essendo trasparente consente di godersi la bellezza del fuoco scoppiettante in casa mentre il calore viene adeguatamente irradiato nei locali. E se è vero che il rendimento energetico è decisamente elevato, allo stesso modo i consumi vengono sensibilmente ridotti. Non a caso, un termocamino utilizza fonti rinnovabili per la combustione, tanto da essere considerato uno dei sistemi di riscaldamento più ecologici ed efficienti attualmente in circolazione.
In più, è molto semplice da utilizzare, considerando che è dotato di un meccanismo di automatizzazione e di controllo di anomalie. Dal punto di vista strutturale, invece, sono presenti delle variazioni in base alla tipologia di dispositivo che abbiamo scelto di acquistare - se ad aria o ad acqua -, ma restano comunque tre elementi fondamentali. Il primo è il focolare, rivestito di materiali termoisolanti e vero e proprio fulcro dell'impianto in cui di fatto avviene il processo di combustione; il secondo è la cappa, in cui vengono convogliati i fumi di scarico; l'ultimo è la canna fumaria, adibita alla raccolta e alla fuoriuscita dei fumi attraverso il comignolo.
In commercio, esistono diverse tipologie di termocamino, adatte un po' a tutte le esigenze. Le varianti non si differenziano tra loro solo per la tipologia di alimentazione utilizzata - che può essere a pellet, a legna oppure una soluzione ibrida tra le due -, ma anche per la modalità di propagazione del calore. In fase di acquisto, dovremo allora valutare anche se optare per un termocamino ad acqua o per uno ad aria:
· il termocamino ad acqua ha un funzionamento che ricorda da vicino quello di una caldaia a metano, poiché ha la capacità di riscaldare gli ambienti attraverso l'immissione di acqua calda nei radiatori dell'impianto; fornisce fino a 1.200 litri/ora di acqua calda a una temperatura di 70°C, per altro conservabile per diverse ore.
· Il termocamino ad aria produce calore attraverso la combustione e lo distribuisce nei locali della casa sfruttando delle apposite bocchette; a differenza dei sistemi canonici, però, l'aria riscaldata non viene dispersa direttamente nell'ambiente in cui si trova il camino, ma raggiunge la temperatura ideale all'interno di una intercapedine da cui parte la diffusione in tutta l'abitazione.
Possedere un termocamino, al netto di una spesa iniziale piuttosto importante, riserva tutta una serie di vantaggi:
· possibilità di utilizzare un solo processo di combustione per riscaldare gli ambienti e contemporaneamente produrre acqua calda, disponibile ad ogni ora del giorno e della notte;
· risparmio in bolletta, dovuto all'eliminazione dello scaldabagno, notoriamente "nemico" dei consumi domestici;
· il termocamino non richiede grandi interventi di manutenzione. L’unica spesa da sostenere è quella di pulitura della canna fumaria o della camera di combustione.
Da non sottovalutare è anche il fattore estetico, con i vetri temperati a creare un'atmosfera davvero suggestiva, e a proteggere l'ambiente circostante da ceneri, fumi e fuoco. Allo stesso modo, non mancano gli incentivi legati al cosiddetto ecobonus, che danno accesso ad una scontistica che può arrivare fino al 65% dell'investimento.
In questo sistema di riscaldamento ecologico non manca però qualche svantaggio. Il primo, come accennavamo, consiste nel prezzo, che può oscillare tra i 1.500 e i 2.000 euro per un modello semplice e funzionale. Per i modelli di design il costo tende ovviamente a salire, così come per le tipologie ad acqua, notoriamente più onerose di quelle ad aria. Infine, se decideremo di portarci a casa una variante ad acqua, dobbiamo tenere in conto che non potrà essere sfruttata per la produzione di acqua calda sanitaria.