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Il Gas refrigerante R32 nella nomenclatura chimica viene chiamato “difluorometano”. Un fluido ( GAS allo stato liquido ) refirgerante ha il compito di trasferire in modo ottimale il calore da una sorgente calda ad una sorgente fredda. In pratica mediante questo scambio di calore è possibile ottenere il normale raffrescamento o riscaldamento che di solito è dato da un condizionatore.
Uno dei fattori centrali nella filosofia di Climamarket è quello di porsi come azienda all’avanguardia nel controllo e nel rispetto dell’applicazione di procedure ecocompatibili da parte delle case produttrici.
In effetti il Gas R32 è un refrigerante che viene già utilizzato da anni come componente della miscela refrigerante R-410A (composta per il 50% da R-32 e per il restante 50% da R-125).
Ecco perché Climamarket ha deciso di introdurre anche questi condizionatori con il Gas Refrigerante R32 puro invece che come parte di una miscela, premiando maggiormente le case produttrici più attente al rispetto dell’ambiente; tra le prime aziende a riconoscere i numerosi vantaggi di questo fluido figurano Daikin e Toshiba.
Il GWP è l’impatto potenziale che un determinato tipo di fluido refriferante potrebbe avere sul riscalsamento globale. È un valore che mette a confronto l’impatto di 1 kg di refrigerante con 1 kg di CO2 in un periodo di 100 anni.
Per potenziale di impoverimento dell’ozono (ODP) si intende l'effetto dannoso causato da una sostanza chimica sul livello di ozono della stratosfera. L'ODP mette a confronto l'impatto di un fluido refrigerante con una massa simile di gas R-11. Pertanto l'ODP dell'R11 corrisponde al valore 1.
Fra i refrigeranti con impatto ambientale minore vi sono il Gas R32, l’R-410A, l’R-134a e altri attualmente in uso nell’Unione Europea che non danneggiano lo strato di ozono.
I vecchi refrigeranti come l’R-22, hanno un effetto dannoso sugli strati di ozono perché contengono sostanze ormai vietate come il cloro.
Dal 2004, i regolamenti UE vietano l’uso di strumenti che utilizzano refrigeranti dannosi per l’ozono, come l’R-22. Infine dal gennaio 2015, non è più possibile eseguire interventi di manutenzione su attrezzature esistenti che usano R-22, anche se riciclato.
In questo caso il maggiore impatto ambientale è causato da due fonti principali:
1. L’energia elettrica utilizzata
2. Il gas refrigerante che circola nel sistema
Se l’elettricità è generata da fonti rinnovabili allora l’impatto ambientale è quasi inesistente. Se questa proviene dalle classiche centrali a combustione l’impatto è assai maggiore. In ogni caso per consumare poca energia elettrica bisogna sempre puntare a un buon livello di efficienza energetica.
Le classi energetiche europee (A+++, A++, A+, A, B, C, ecc.) consentono alle persone di confrontare l'efficienza energetica delle pompe di calore e dei climatizzatori.
Anche il gas contenuto all’interno della strumentazione ha un potenziale impatto sul riscaldamento del globo. Questo impatto è relativo alla riduzione delle perdite di gas del sistema usato. Va detto che le perdite sono molto rare e quindi utilizzando un gas refrigerante con un minore GWP che impiega minori volumi, si riduce il rischio per l'ambiente in caso di perdite accidentali.
Nel 2006, la legislazione europea ha emanato una direttiva sui glas fluorurati per minimimizzare il rischio del riscaldamento globale causato dal rilascio dei refrigeranti nell’atmosfera.
Sebbene le emissioni di gas refrigeranti rappresentino attualmente circa il 2% delle emissioni totali di gas a effetto serra in Europa, i legislatori europei e il settore industriale si sono accordati in tal senso per far progredire l’Europa lungo il cammino che porta a un’economia a basse emissioni entro il 2025.
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