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9 maggio, 2022 / Guide
Un condizionatore è uno degli elettrodomestici più utili in casa, irrinunciabile quando il caldo torrido rende le temperature insopportabili. Sono però in tanti a temere ancora i consumi di questo apparecchio, assieme ai conseguenti costi in bolletta. In realtà, in questa guida di Climamarket vedremo quanto consuma un condizionatore a seconda del modello, quali sono in fattori principali che incidono effettivamente sui consumi, e come gestire l'apparecchio nel modo giusto per poter risparmiare.
Per rispondere alla domanda "quanto consuma un condizionatore?" è necessario prendere in esame diversi elementi, che vanno naturalmente ad incidere sui consumi finali, e a far variare i costi associati nella nostra bolletta. Elementi, questi, che spaziano dalla tipologia di climatizzatore alla potenza, passando per la classe energetica e per la tecnologia in uso.
Uno dei primi fattori che influenza il consumo di un climatizzatore non può che essere la tipologia del macchinario. Di base, esistono due grandi "famiglie" di condizionatori: quelli fissi e quelli portatili, con l'unità esterna integrata in quella interna. Un condizionatore portatile, per sua stessa natura, tende a consumare di più rispetto ad uno fisso, nonostante il prezzo iniziale decisamente più abbordabile. Questo perché, per funzionare, ha bisogno di un tubo per trasportare l'aria calda all'esterno tramite un foro o un'apertura nella finestra, disperdendo inevitabilmente il fresco.
Non solo, in base agli ambienti che vogliamo andare a rinfrescare - o a riscaldare, nel caso di condizionatori dotati di tecnologia a pompa di calore -, siamo chiamati a scegliere tra un modello monosplit e uno multisplit. Se vogliamo climatizzare più stanze con un unico climatizzatore, allora ci servirà quello multisplit, mentre in caso contrario un monosplit sarà più che sufficiente per il nostro comfort domestico.
Per capire quanto consuma un condizionatore, non possiamo sottovalutare neppure la classe energetica di appartenenza. Una volta scelto il nostro modello preferito tra i tanti proposti nel catalogo online di Climamarket, dobbiamo accertarci che la sua classe energetica sia alta, quindi A, A+, A++ o A+++. La classe energetica rappresenta il rapporto tra l'energia consumata e la resa di un elettrodomestico: con una classe elevata andremo ad assicurarci consumi minori.
Un modello di condizionatore con classe energetica alta costa molto di più di uno con classe energetica minore, ma l'investimento sarà facilmente ammortizzato in pochi mesi proprio grazie all'abbattimento dei consumi. In più, andremo anche ad aiutare l'ambiente, per via dell'impatto ecologico più contenuto dovuto ad un macchinario che limita gli sprechi inutili e gli improvvisi sbalzi termici. Per fare un esempio concreto, la spesa annua per un climatizzatore di classe A++ è stimata tra i gli 80 e i 120 euro, mentre per uno di classe C si possono abbondantemente superare i 200 euro all'anno.
Per scegliere con criterio il nostro nuovo condizionatore, dobbiamo selezionare un apparecchio dotato di una potenza adeguata all'ambiente che vogliamo climatizzare. Una potenza esagerata andrebbe di fatto sprecata, mentre una troppo bassa spingerà il climatizzatore a lavorare molto, consumando più del previsto e raffrescando in modo non adeguato. Su questo aspetto, e quindi sui consumi, fanno la differenza anche l'isolamento termico dell'abitazione e lo scarto termico tra la temperatura interna e quella esterna.
Quasi tutti i climatizzatori attualmente in commercio sono equipaggiati con tecnologia inverter. Ciò significa che, una volta raggiunta la temperatura desiderata, il motore del condizionatore rimane acceso al minimo per mantenerla costante nel tempo. L'obiettivo è quello di evitare sbalzi di temperatura improvvisi, con i consumi che possono ridursi anche del 30% rispetto ad un modello tradizionale con tecnologia on-off.
Ora che sappiamo quanto consuma un condizionatore, e su quali tipologie dovremmo orientarci per contenere i consumi, vediamo insieme qualche semplice accorgimento per risparmiare sulla bolletta e allungare la vita del nostro apparecchio.
Il primo consiglio è quello di utilizzare il timer del condizionatore, per accensioni e spegnimenti pianificati. Eviteremo così di farlo lavorare a pieno regime quando non necessario. Allo stesso modo, facciamo affidamento sulla funzione di deumidificazione. Molto spesso è proprio l'umidità eccessiva a farci percepire una temperatura maggiore: con la deumidificazione, che consuma molto di meno, otterremo un clima gradevole e dall'aria più sana e pulita.
Per limitare gli sprechi, e aiutare il condizionatore a lavorare meglio, cerchiamo pure di abbassare le tapparelle o chiudere le persiane nelle ore più calde della giornata. Ricordiamoci di chiudere anche le porte dei locali climatizzati, per evitare che fresco ed energia si disperdano. Infine, tenere pulito l'impianto e provvedere alla sua manutenzione periodica, riducono il consumo del condizionatore addirittura dell'8%.